Louis Vuitton Cup: Luna Rossa contro New Zealand, sale l'attesa.

Sale l'attesa per la grande finale che vedrà di fronte Luna Rossa e Emirates Team New Zealand: in palio la Louis Vuitton Cup. I due consorzi hanno entrambi intenzione di alzare il trofeo e sfidare così Alinghi, detentore dell'America's Cup. Sarà dunque una sfida emozionante: il primo atto è fissato per il 1° giugno. Si gareggia al meglio delle 5 regate.
Ecco una notizia pubblicata sul sito www.americascup.com che fa il punto della situazione:
Se l’esito dei due Round Robin è stato abbastanza scontato, altrettanto non si può dire delle semifinali che, al di là dello spettacolo in mare, hanno avuto anche un altro aspetto positivo: dimostrare con i fatti che lo sport (quello autentico) non è mai prevedibile e che tutto può accadere, sconvolgendo pronostici e classifiche. È appena successo a BMW ORACLE Racing, un team che tutti vedevano in finale, se non, addirittura, nel match di Coppa... Emirates Team New Zealand batte Desafío Español 2007 (5-2)Avendo chiuso i RR in testa, il team kiwi ha il diritto di scegliersi l’avversario e opta per Desafío Español 2007, con il quale non aveva mai perso. “Con il senno di poi non so se abbiamo fatto bene”, dice Terry Hutchinson, tattico di NZL 92. Infatti, il team spagnolo si rivela un avversario molto più pericoloso del previsto: Karol Jablonski tira fuori le unghie e, non avendo niente da perdere “noi abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo; la pressione è tutta su di loro”, dà il massimo, aggiudicandosi ben due match su ETNZ. In particolare, domina per due volte la partenza (assegnando anche una penalità a Barker), mentre a bordo si respira aria di complicità tra equipaggio e barca. “La partenza è solo una fase del gioco”, dice ancora Hutchinson; sarà anche vero, ma è una fase importante se per due volte Dean Barker non è riuscito a recuperare... La prima vittoria alza il morale del team spagnolo che festeggia come se avesse vinto la ‘Brocca’: tuffi in mare, pianti, abbracci e tanto champagne. “Dovreste uscire in barca con noi la mattina per capire che cosa provano i ragazzi”, ha detto Matt Wachowicz, strappando l’applauso di tutti i giornalisti riuniti in conferenza stampa. “Per noi essere ancora in gioco e pensare che ogni mattina usciamo per andare a regatare contro ETNZ è un sogno...”. La regata conclusiva si corre con oltre 15 nodi di vento e onda molto formata. Condizioni sicuramente più ‘adatte’ al team kiwi abituato al Golfo di Hauraki. “L’allenamento che abbiamo fatto quest’estate e la primavera scorsa in Nuova Zelanda, ha dato i suoi frutti oggi”, ha commentato Hutchinson. E in effetti, sia NZL 92 sia l’equipaggio, sembravano molto a loro agio nelle ‘inusuali’ condizioni meteo di Valencia. ETNZ passa in finale dove incontrerà Luna Rossa Challenge. Desafío Español 2007 viene eliminato dalla Louis Vuitton Cup ma senza rimpianti: “Quando abbiamo iniziato nessuno ha scommesso su di noi e nessuno pensava che saremmo arrivati sin qui”, ha detto Jablonski. “E invece siamo andati avanti, grazie all’ottimo lavoro di tutto il team e agli sponsor che hanno creduto in noi. Siamo stati battuti da un team che meritava di andare più avanti. Per noi va bene così e speriamo di avere un’altra occasione in futuro”. Luna Rossa Challenge batte BMW ORACLE Racing (5-1)Luna Rossa è cresciuta moltissimo e questo è il punto di partenza per capire che cosa è successo nelle semifinali. Ma che cosa è accaduto a BMW ORACLE Racing non è altrettanto chiaro: il team americano si era presentato con aspettative molto alte, giustificate da un budget adeguato, da anni di ricerca e sviluppo tecnologico, e da un equipaggio e un team progettuale tra i più forti al mondo. Però non ce l’ha fatta ed è ‘crollato’ di fronte a Luna Rossa per 1-5, un risultato che ha lasciato non pochi sbalorditi: “Se avessimo avuto delle debolezze particolari, saremmo più contenti”, ha detto lo skipper Chris Dickson, “ma la verità è che siamo stati battuti da un team più forte e che ha fatto tutto meglio di noi”. Sia Luna Rossa sia BMW ORACLE Racing hanno iniziato le ‘semi’ con un nuovo certificato di stazza e quindi con una barca sostanzialmente modificata. La prima regata va a Luna Rossa per oltre 2 minuti, dopo essere stata sempre in controllo; il secondo match va a USA 98 per 13 secondi ma Luna Rossa ha la responsabilità di avere lasciato troppe occasioni di rimonta.
Da quel momento l’equipaggio italiano cambia strategia: nessuna porta aperta, nessun regalo all’avversario “BMW ORACLE è un team fortissimo che non ti perdona alcun errore. Noi ne abbiamo fatti troppi oggi e non succederà più”, commenta lo stratega Michele Ivaldi dopo il pareggio. Funziona: ITA 94 infila tre match di seguito, condotti sempre in testa, dalla partenza all’arrivo, mentre un ‘cattivissimo’ Spithill riesce anche ad assegnare due penalità a Dickson.
Per l’ultima, decisiva regata Dickson scende dalla barca. “E’ stata una scelta di Larry Ellison”, precisa lo skipper e il timone passa al campione danese Sten Mohr. Ma la mossa non ha l’effetto sperato: il team è troppo sotto shock per reagire agli attacchi di Luna Rossa che lo elimina dalla competizione.
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Ecco una notizia pubblicata sul sito www.americascup.com che fa il punto della situazione:
Se l’esito dei due Round Robin è stato abbastanza scontato, altrettanto non si può dire delle semifinali che, al di là dello spettacolo in mare, hanno avuto anche un altro aspetto positivo: dimostrare con i fatti che lo sport (quello autentico) non è mai prevedibile e che tutto può accadere, sconvolgendo pronostici e classifiche. È appena successo a BMW ORACLE Racing, un team che tutti vedevano in finale, se non, addirittura, nel match di Coppa... Emirates Team New Zealand batte Desafío Español 2007 (5-2)Avendo chiuso i RR in testa, il team kiwi ha il diritto di scegliersi l’avversario e opta per Desafío Español 2007, con il quale non aveva mai perso. “Con il senno di poi non so se abbiamo fatto bene”, dice Terry Hutchinson, tattico di NZL 92. Infatti, il team spagnolo si rivela un avversario molto più pericoloso del previsto: Karol Jablonski tira fuori le unghie e, non avendo niente da perdere “noi abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo; la pressione è tutta su di loro”, dà il massimo, aggiudicandosi ben due match su ETNZ. In particolare, domina per due volte la partenza (assegnando anche una penalità a Barker), mentre a bordo si respira aria di complicità tra equipaggio e barca. “La partenza è solo una fase del gioco”, dice ancora Hutchinson; sarà anche vero, ma è una fase importante se per due volte Dean Barker non è riuscito a recuperare... La prima vittoria alza il morale del team spagnolo che festeggia come se avesse vinto la ‘Brocca’: tuffi in mare, pianti, abbracci e tanto champagne. “Dovreste uscire in barca con noi la mattina per capire che cosa provano i ragazzi”, ha detto Matt Wachowicz, strappando l’applauso di tutti i giornalisti riuniti in conferenza stampa. “Per noi essere ancora in gioco e pensare che ogni mattina usciamo per andare a regatare contro ETNZ è un sogno...”. La regata conclusiva si corre con oltre 15 nodi di vento e onda molto formata. Condizioni sicuramente più ‘adatte’ al team kiwi abituato al Golfo di Hauraki. “L’allenamento che abbiamo fatto quest’estate e la primavera scorsa in Nuova Zelanda, ha dato i suoi frutti oggi”, ha commentato Hutchinson. E in effetti, sia NZL 92 sia l’equipaggio, sembravano molto a loro agio nelle ‘inusuali’ condizioni meteo di Valencia. ETNZ passa in finale dove incontrerà Luna Rossa Challenge. Desafío Español 2007 viene eliminato dalla Louis Vuitton Cup ma senza rimpianti: “Quando abbiamo iniziato nessuno ha scommesso su di noi e nessuno pensava che saremmo arrivati sin qui”, ha detto Jablonski. “E invece siamo andati avanti, grazie all’ottimo lavoro di tutto il team e agli sponsor che hanno creduto in noi. Siamo stati battuti da un team che meritava di andare più avanti. Per noi va bene così e speriamo di avere un’altra occasione in futuro”. Luna Rossa Challenge batte BMW ORACLE Racing (5-1)Luna Rossa è cresciuta moltissimo e questo è il punto di partenza per capire che cosa è successo nelle semifinali. Ma che cosa è accaduto a BMW ORACLE Racing non è altrettanto chiaro: il team americano si era presentato con aspettative molto alte, giustificate da un budget adeguato, da anni di ricerca e sviluppo tecnologico, e da un equipaggio e un team progettuale tra i più forti al mondo. Però non ce l’ha fatta ed è ‘crollato’ di fronte a Luna Rossa per 1-5, un risultato che ha lasciato non pochi sbalorditi: “Se avessimo avuto delle debolezze particolari, saremmo più contenti”, ha detto lo skipper Chris Dickson, “ma la verità è che siamo stati battuti da un team più forte e che ha fatto tutto meglio di noi”. Sia Luna Rossa sia BMW ORACLE Racing hanno iniziato le ‘semi’ con un nuovo certificato di stazza e quindi con una barca sostanzialmente modificata. La prima regata va a Luna Rossa per oltre 2 minuti, dopo essere stata sempre in controllo; il secondo match va a USA 98 per 13 secondi ma Luna Rossa ha la responsabilità di avere lasciato troppe occasioni di rimonta.
Da quel momento l’equipaggio italiano cambia strategia: nessuna porta aperta, nessun regalo all’avversario “BMW ORACLE è un team fortissimo che non ti perdona alcun errore. Noi ne abbiamo fatti troppi oggi e non succederà più”, commenta lo stratega Michele Ivaldi dopo il pareggio. Funziona: ITA 94 infila tre match di seguito, condotti sempre in testa, dalla partenza all’arrivo, mentre un ‘cattivissimo’ Spithill riesce anche ad assegnare due penalità a Dickson.
Per l’ultima, decisiva regata Dickson scende dalla barca. “E’ stata una scelta di Larry Ellison”, precisa lo skipper e il timone passa al campione danese Sten Mohr. Ma la mossa non ha l’effetto sperato: il team è troppo sotto shock per reagire agli attacchi di Luna Rossa che lo elimina dalla competizione.
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