martedì 20 novembre 2007


Ponte di Messina, lettera WWF a Prodi

26/10/2007 - Lettera aperta del Presidente del WWF Enzo Venini al Presidente del Consiglio Romano Prodi sulla vicenda del Ponte di Messina, dopo la votazione al Senato
Il Presidente WWF Enzo Venini ha inviato oggi una lettera aperta al Presidente del Consiglio Prodi e ai Ministri interessati in merito alla vicenda dello scioglimento della Stretto di Messina SpA e dei rapporti negoziali tra questa e l’ATI (Associazione Temporanea d'Imprese) capeggiata da Impregilo. Dopo il voto sull’emendamento al Dl 159/2007, connesso alla Legge Finanziaria 2008, che proponeva lo scioglimento della Stretto di Messina (SdM) SpA e dei rapporti negoziali, approvato dalla maggioranza in Commissione parlamentare bilancio e bocciato in Aula al Senato con i voti determinanti di esponenti della maggioranza, il WWF si chiede quali siano state le azioni intraprese dal ministero delle Infrastrutture, in attuazione del programma di Governo, per evitare che lo Stato rischiasse di essere messo all’angolo dagli interessi privati.

mercoledì 19 settembre 2007

Luna Rossa
Anno di fondazione
1997
Paese
Italia
Yacht Club
Yacht Club Punta Ala
Armatore
Patrizio Bertelli
Imbarcazioni
ITA 45, ITA 48 (2000)ITA 74, ITA 80 (2003)ITA 86, ITA 94 (2007)
Sito ufficiale
lunarossachallenge.com
Sfide
Louis Vuitton Cup
2000, 2003, 2007
America's Cup
2000
Vittorie
Louis Vuitton Cup
2000
America's Cup

Partecipanti alla Louis Vuitton CupPartecipanti all'America's Cup
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Lo scafo di Luna Rossa ITA45
Luna Rossa - numero velico ITA45 - è il nome della barca a vela dello Yacht Club Punta Ala condotta da Francesco de Angelis che si è aggiudicata l'edizione 1999-2000 della Louis Vuitton Cup e che ha così acquisito il diritto a sfidare Black Magic NZL60 del Royal New Zealand Yacht Squadron nella 30esima edizione dell'America's Cup svoltasi a Auckland in Nuova Zelanda dal 19 febbraio al 2 marzo del 2000.
Luna Rossa è stato il nome che ha accomunato quattro barche di formula di stazza IACC (International America's Cup Class, oggi semplicemente ACC) distinte dai numeri velici ITA45, ITA48, ITA74 e ITA80 costruite dal sindacato Prada Challenge for America's Cup 2000 (poi divenuto Prada Challenge for America's Cup 2003) creato e presieduto dall'imprenditore italiano Patrizio Bertelli. Due nuove ACC ITA86 e ITA94 sono state costruite dal sindacato Luna Rossa Challenge 2007 per prendere parte alla sfida per la XXXII America's Cup, da cui fu poi esclusa, sconfitta nella finale della Louis Vuitton Cup da Team New Zealand.
Il 3 agosto 2007, Patrizio Bertelli, a nome del sindacato, ha annunciato che Luna Rossa non concorrerà più per la Coppa America.

L'Italia nell'America's Cup
La prima partecipazione italiana alle selezioni per l'America's Cup avvenne nel 1983 alla vigilia della svolta epocale per il trofeo sportivo più antico del mondo. Gianni Agnelli e il principe Karim Aga Khan per lo Yacht Club Costa Smeralda furono i principali finanziatori di Azzurra, skipper Cino Ricci, timoniere Mauro Pelaschier. A Newport negli Usa, nelle selezioni che per la prima volta presero il nome di Louis Vuitton Cup, Azzurra si affermò fino a raggiungere le semifinali. In quella edizione la Coppa per la prima volta in 132 anni fu conquistata da uno sfidante, Australia II e portata agli antipodi. L'avventura di Azzurra continuò nel 1987 a Perth in Australia con minor fortuna assieme a Italia, barca dello Yacht Club Italiano di Genova, skipper Lorenzo Bortolotti, timoniere Flavio Scala. Nel 1992 dopo l'introduzione della nuova formula di stazza che determinò la nascita degli IACC fu la volta de Il Moro di Venezia di Raul Gardini, skipper Paul Cayard, per la Compagnia della Vela di Venezia. Il Moro di Venezia ITA25 fu la prima barca italiana a vincere la Louis Vuitton Cup ma non riuscì a conquistare l'America's Cup che restò a San Diego nelle mani del defender America³ USA23 di Bill Koch. Nella successiva edizione dell'America's Cup 1995, dove non ci furono sfidanti italiani, il trofeo fu strappato di nuovo agli americani dai neozelandesi di Black Magic NZL32.

La prima sfida di Luna Rossa

Luna Rossa ITA45
L'idea di Patrizio Bertelli di lanciare una sfida in America's Cup nacque fra il 3 febbraio ed il 4 febbraio 1997 nello studio dell'architetto navale German Frérs a Milano. In breve tempo Bertelli assoldò gli altri uomini chiave del team: il progettista Doug Peterson, l'asso della vela Torben Grael, lo skipper Francesco de Angelis. Acquistò tre IACC: Kanza USA28, Might Mary USA43, e America³ USA23. Come base italiana del team fu scelta Punta Ala presso Castiglione della Pescaia, in Toscana, dove le condizioni del mare e del vento si avvicinavano di più a quelle del golfo di Hauraki in Nuova Zelanda teatro delle regate. Il 21 aprile 1997 il presidente dello Yacht Club Punta Ala, Bruno Calandriello, lanciò formalmente la sfida al Royal New Zealand Yacht Squadron detentore dell'America's Cup. Gli allenamenti iniziarono il 4 luglio 1997. Dal 7 gennaio 1998, e per tutte le successive estati australi, il team si trasferì ad allenarsi alla base di Auckland in Nuova Zelanda. Dopo due anni di progettazione nella primavera del 1999 in un cantiere di Grosseto venne costruito il primo nuovo scafo ITA45. Il varo avvenne a Punta Ala il 5 maggio 1999, madrina Miuccia Prada officiante il parroco di Punta Ala, Don Sandro Spinelli. Il nome scelto per ITA45 (e per tutte le successive) fu Luna Rossa. La storia ufficiale racconta come il nome sia nato nella mente di Patrizio Bertelli dal sorgere di una grande luna piena e rossastra in una sera d'estate durante una cena trascorsa a parlare di barche sulle colline di Tirli vicino a Punta Ala. Miuccia Prada racconta come il nome Luna Rossa fosse perfetto da contrapporre a Black Magic, il defender. Solo dopo ci si è ricordati della canzone omonima napoletana composta nel 1950 da Vian e De Crescenzo che rielaborata in chiave moderna da Renzo Arbore seguì la barca nelle sue avventure australi. Il secondo scafo Luna Rossa ITA48 fu varato poco dopo il primo con caratteristiche più adatte a condizioni di vento leggero e onda meno pronunciata tipiche dell'estate piena nel golfo di Hauraki.

Organigramma di Prada Challenge for America's Cup 2000
Presidente capo del sindacato - Presidente Comitato direttivo: Patrizio Bertelli; general manager: Aldo Tomasina; affari legali: Alessandra Pandarese; direzione amministrazione e finanza: Andrea Moiraghi; Comitato direttivo: vicepresidente Marco Piccinini, Bruno Calandriello, Antonio Bassani, Carlo Croce.
Progettisti dello scafo: Doug Peterson, German Frérs, German Frérs jr, David Edgan. Progettista vele: Guido Cavalazzi.
Team velico: Skipper e timoniere: Francesco De Angelis*, tattico: Torben Grael*, held coach: Rod Davis, stratega: Michele Ivaldi*, navigatori: Matteo Plazzi*, Dario Malgarise, randisti: Piero D'Alì*, Sandro Montefusco, grinder: Santino Brizzi, Massimo Galli*, Mauro Stanzani, Piero Romeo*, grinder e drizzisti: Vittore Vattuone*, Romolo Ranieri*, Carlo Bonetti, drizzisti: Cristian Griggio*, Sandro Spaziani, regolatore vele di prua e verricelli: Daniele Bresciano, regolatori vele di prua: Lars Borgstrom, Claudio Celon*, Lorenzo Mazza*, Stefano Rizzi*, aiuto prodiere: Simone De Mari*, Massimiliano Sirena*, prodieri: Paolo Bassani*, Paolo Bottari. *a bordo durante le regate dell'America's Cup 2000.
Barche: ITA45, ITA48. Nome: Luna Rossa. Stazza: IACC (International America's Cup Class). Lunghezza fuori tutto: m.23,80. Larghezza massima m.4,30. Pescaggio circa m.4,00. Dislocamento kg. 24000. Altezza albero in coperta m. 32,5. Superficie velica randa mq.225. Superficie velica genoa mq.110. Superficie velica gennaker/spinnaker mq.500. Materiali scafo e attrezzatura di coperta: fibra di carbonio, kevlar, fibra di vetro, titanio, acciaio, alluminio. Materiali vele: fibra di carbonio, kevlar, nylon, cuben fibre. Equipaggio 16 uomini più un ospite. Peso massimo equipaggio kg.1408.
Budget: 50 milioni di dollari.

La Louis Vuitton Cup 1999/2000
I Round Robin LVC 1999/2000 La partecipazione di Luna Rossa alle selezioni per l'America's Cup 2000 inizia nel migliore dei modi, il team si afferma immediatamente come uno dei più forti. ITA45 vince il primo round robin dal 18 ottobre al 28 ottobre 1999 a punteggio pieno dieci regate vinte contro gli altri dieci sfidanti. Il bilancio del secondo round robin dal 6 novembre al 20 novembre è altrettanto positivo, ITA45 conquista nove vittorie su dieci regate, primo posto in classifica. L'unica sconfitta con Stars & Stripes di Dennis Conner. Nel terzo round robin dal 2 dicembre al 15 dicembre vede il debutto Luna Rossa ITA48. Il risultato è sempre ottimo, prima posizione in classifica pur avendo subito due sconfitte, contro AmericaOne di Paul Cayard e Nippon Challenge.

Semifinali LVC 1999/2000
Prada Challenge entra in semifinale con altri cinque team: America True, AmericaOne, Le Defì, Nippon Challenge, Stars & Stripes. Nel frattempo Luna Rossa si è già guadagnata un soprannome di tutto rispetto fra i neozelandesi: Silver Bullet il proiettile d'argento, è la barca più veloce. Gli uomini del team chiamano più familiarmente ITA45 il Peschereccio perché è sempre sporca e assorbe immani fatiche. Le regate della semifinale si disputano fra il 2 gennaio e il 14 gennaio 2000 e prevedono due gironi, il punteggio riparte da zero, i primi due classificati si confronteranno nella finale. Francesco de Angelis torna a Luna Rossa ITA45, scelta per disputare le gare. Luna Rossa perde la regata di andata contro Stars & Stripes ma vince quella di ritorno; vince entrambe le regate contro America True con grandi distacchi; vince entrambe le regate contro Nippon Challenge; vince Le Defì con due regate molto combattute, la barca francese è molto veloce in poppa e si dimostra pericolosa. Il concorrente più temibile si conferma Paul Cayard con la nuova AmericaOne USA61: il 5 gennaio 2000 Luna Rossa disalbera e si ritira per la rottura della giuntura fra sartie e terza crocetta destra. Perde anche nel girone di ritorno, la lotta è molto dura con scontri ravvicinati e penalità, Cayard taglia avanti 8". Luna Rossa chiude le semifinali seconda in classifica e accede alla finale con AmericaOne.

Finale LVC 1999/2000
Il pozzetto di Luna Rossa ITA45
La finale della Louis Vuitton Cup si svolge al meglio di nove regate fra il 25 gennaio ed il 6 febbraio 2000. In Italia ormai l'euforia è alle stelle, milioni di persone hanno trascorso notti insonni per seguire le regate in diretta TV, i media offrono ampio spazio all'evento. Anche in Nuova Zelanda l'euforia per Silver Bullet supera ogni aspettativa, i padroni di casa tifano apertamente per Prada Challenge manifestando poca simpatia per gli americani, conseguenza di antiche ruggini veliche. Le barche scelte dai due team per il confronto restano ITA45 e USA61. Le prestazioni dei due scafi appaiono simili in bolina, ITA45 sembra leggermente più veloce in poppa. La prima regata è vinta dal team italiano, nonostante una penalità ricevuta in prepartenza, Luna Rossa riesce ad accumulare un vantaggio tale da scontare la penalità nel secondo lato di bolina tagliando poi il traguardo con un distacco di 24". La seconda regata è caratterizzata da grossi salti di vento. Il vantaggio iniziale di Luna Rossa si rovescia, infatti AmericaOne lasciata senza copertura fugge via fino al traguardo avanti di 1' 33". La terza regata è dominata da un vento di 20 nodi che mette in seria difficoltà Cayard; dopo lo scoppio di uno spinnaker e altri problemi USA61 si ritira: punto per Luna Rossa. La quarta regata si gioca da distanze molto ravvicinate: USA 61 passa la prima boa con 8" di vantaggio, nella prima poppa ITA45, che si è tenuta vicina all'avversario, va all'attacco, esplode lo spinnaker di AmericaOne Prada è costretta a orzare perdendo il controllo. Nonostante lo svantaggio accumulato Luna Rossa, non coperta adeguatamente, nell'ultimo lato di poppa trova vento buono recupera, attacca Cayard e riesce a infliggergli una penalità; vince la regata del 3-1. Dopo un giorno di riposo la quinta regata è a favore degli americani che vincono la partenza e riescono a stare davanti fino alla fine inducendo Francesco de Angelis a un errore durante la seconda poppa, alla fine il distacco sarà di 34", il tabellone segna 2-3. La sesta regata è ancora negativa per gli italiani, nella prima poppa un intero spinnaker finisce in acqua, un pezzo resta impigliato nella chiglia e nel timone riducendo la velocità; dopo aver risolto il probema Luna Rossa recupera ma perde per 9", è il pareggio 3-3. La settima regata porta il vantaggio degli americani sul 4-3, Luna Rossa non marca l'avversario sceglie lati sbagliati perde con 1' e 6". L'ottava regata è la riscossa del team Prada che mostra una grande aggressività sia in prepartenza che nella regata infliggendo a USA61 una penalità alla fine della prima poppa, nuovo pareggio 4-4. La nona regata è quella decisiva: si svolge il 6 febbraio, Luna Rossa parte con un piccolo vantaggio che aumenta costantemente controllando in modo strettissimo l'avversario, la regata viene vinta con 49". Per la seconda volta dopo il Moro di Venezia un team italiano vince la Louis Vuitton Cup e diviene lo sfidante ufficiale dell'America's Cup. Per la prima volta uno skipper non anglosassone, Francesco de Angelis, entra nell'Olimpo della vela mondiale.

La 30esima America's Cup Le regate della 30esima America's Cup si svolgono fra il 20 febbraio e il 2 marzo 2000. Il Team Prada, euforico per la grande affermazione d'esordio, affronta la prova con motivate speranze di successo. Il sindacato defender sotto la guida di Sir Peter Blake ha costruito due barche: Black Magic NZL57 e NZL60, al timone Russell Coutts. Tutta la Nuova Zelanda è raccolta intorno al suo team che rappresenta uno degli sport nazionali, la vela. Le barche prescelte per la sfida sono ITA45 e NZL60. Doug Peterson, progettista di Luna Rossa, si lascia scappare qualche considerazione sulla probabile lentezza di NZL60. I fatti lo smentiscono immediatamente. Nella prima regata la superiore velocità di Black Magic è subito evidente. Boa dopo boa il distacco con Luna Rossa aumenta mentre Russel Coutts amministra il suo vantaggio coprendo come da manuale di match race ogni mossa dell'avversario, alla fine il distacco è 1'17". La seconda prova viene funestata da un incidente: un oggetto misterioso si impiglia alla chiglia di Luna Rossa frenando la barca pochi minuti dopo la partenza, nelle concitate operazioni per liberare il bulbo l'aiuto prodiere Massimiliano Sirena si ferisce alla testa e deve essere sbarcato. Luna Rossa riparte ma chiude la regata dietro 2' 26". La terza regata conferma nuovamente la velocità di Black Magic che vince con 1' e 39" di vantaggio. Non c'è più storia: le due regate successive non lasciano alcuna speranza, Luna Rossa le perde entrambe terminando la sua sfida sul 5-0; nell'ultima regata Russell Coutts lascia il timone al giovane Dean Barker. L'America's Cup resta saldamente in Nuova Zelanda. Un attimo dopo il taglio del traguardo Bruno Calandriello, Presidente dello Yacht Club Punta Ala, consegna nelle mani del Commodoro Peter Kingston, del Royal New Zealand Yacht Squadron, la nuova sfida di Luna Rossa per il 2003.

La seconda sfida di Luna Rossa
ITA45 e Young America, Punta Ala, maggio 2001
Nonostante la bruciante sconfitta 5-0 contro i neozelandesi, il bilancio d'esordio del team italiano è stato superiore a ogni aspettativa. I cordiali rapporti stabiliti con il defender consentono già prima della fine dell'evento del 2000 di siglare un accordo che dà la possibilità a Prada - nello stesso attimo della sconfitta - di lanciare la nuova sfida per primo e divenire Challenger of Record, ossia il rappresentante di tutti gli sfidanti, che stabilisce assieme con il defender modalità e date di svolgimento della successiva Louis Vuitton Cup. L'attenzione nazionale e internazionale suscitata da Luna Rossa e dal marchio Prada determinano una notevole ricaduta economica per la griffe di lusso italiana tanto da ripagare ampiamente - cosa assai rara per l'America's Cup - l'ingente investimento iniziale, assicurando la copertura economica della nuova sfida. Nella primavera 2000 Patrizio Bertelli acquista le due barche del New York Yacht Club - Young America USA53 e USA58 che, pur non raggiungendo le semifinali nel 1999, hanno colpito per il loro progetto particolare. Gli allenamenti del team riprendono a maggio 2000 e proseguono con il consueto passaggio dall'estate boreale a Punta Ala a quella Australe nella base di Auckland. Il team velico cresce e si internazionalizza maggiormente. Il team progettuale guidato da Doug Peterson, composto da venti persone, ha il compito più delicato: costruire due nuove barche veloci che consentano al team di imporsi sugli altri sfidanti e poi sul defender. In ambito internazionale gli eventi mutano velocemente, cresce l'interesse per l'America's Cup e vengono coinvolti nuovi importanti protagonisti. L'imprenditore italo-svizzero Ernesto Bertarelli ingaggia Russel Coutts e alcuni degli uomini più importanti del Team New Zealand vincitori dell'America's Cup 2000, nasce il team Alinghi mentre in Nuova Zelanda si grida al tradimento. In Italia si organizza un secondo sindacato sfidante: Mascalzone latino di Vincenzo Onorato. La nuova Luna Rossa ITA74, costruita nei cantieri di Grosseto viene varata a Punta Ala il 20 maggio 2002, madrina Miuccia Prada, celebrante don Sandro Spinelli. ITA74 si caratterizza per le proporzioni molto allungate. Il 28 agosto 2002 a Auckland viene varata la seconda barca ITA80, madrina sempre Miuccia Prada, officiante Padre Bernard Kiely, parroco della St Patrick's Cathedral di Auckland.

Organigramma di Prada Challenge for America's Cup 2003
Il varo di Luna Rossa ITA74 a Punta Ala
Presidente, capo del sindacato: Patrizio Bertelli, Presidente Yacht Club Punta Ala: Bruno Calandriello, General manager: Giacomo Ovidi. Direttore amministrativo e finanziario: Andrea Moiraghi, Comunication manager: Paolo Martinoni, Affari legali: Alessandra Pandarese. Segreterio generale: Tatiana Del Giovane. Design team director: Doug Peterson, Operation director: Laurent Esquier.
Team velico: Skipper /timoniere/direttore del team velico: Francesco de Angelis, timonieri/afterguard: Gavin Brady, Rod Davis, tattico: Torben Grael, navigatori: Dario Malgarise, Matteo Plazzi, prodieri/aiuto prodiere: Alberto Barovier, David Blanchfiled, Massimiliano Sirena, prodiere: Paolo Bassani, trimmer: Lars Borgstrom, Andrew Hemmings, Lorenzo Mazza, Carter Perrin, Nicolas Texier, grinder: Daniele Bresciano, Massimo Galli, Federico Giovannelli, Emanuele Marino, Gilberto Nobili, Romolo Ranieri, Piero Romeo, stratega/afterguard: Francesco Bruni, Michele Ivaldi, drizzista/volantista: Thomas Burnham; drizzisti: Cristian Griggio, Albert Jacobsoone, randisti: Sean Clarkson, Pietro D'Alì, randista/trimmer: Hartwell Jordan, albero: Simone de Mari, Massimo Gherarducci, afterguard/volantista: Steve Erickson.
Yacht Club Punta Ala
Barche: ITA74, ITA80 nome: Luna Rossa Stazza: ACC (America's Cup Class). Lunghezza fuori tutto m.25,15. Larghezza massima m.4,30. Pescaggio circa m.4,00. Dislocamento kg. 25000. Altezza albero in coperta m. 32,5. Superficie velica randa mq.225. Superficie velica genoa mq.139. Superficie velica gennaker/spinnaker mq.495. Materiali scafo e attrezzatura di coperta: fibra di carbonio, kevlar, fibra di vetro, titanio, acciaio, alluminio. Materiali vele: fibradi carbonio, kevlar, nylon, cuben fibre. Equipaggio 16 uomini più un ospite. Peso massimo equipaggio kg.1408.
Budget: 60 milioni di dollari.

La Louis Vuitton Cup 2002

I Round Robin LVC 2002
Le regate del primo Round Robin dal 1° ottobre all'11 ottobre 2002 mostrano immediatamente i limiti di velocità di ITA74; mentre i team più importanti hanno scelto di seguire le linee progettuali introdotte nell'edizione precedente dai neozelandesi sugli scafi delle due Black Magic caratterizzate dalla prua tozza a doppia inclinazione, il progettista Doug Peterson ha preferito sviluppare un progetto con caratteristiche più conservatrici. All'indomani della prima sconfitta Doug Peterson viene sollevato dal suo incarico. Intanto Luna Rossa si confronta con gli altri otto sfidanti vincendo solo quattro regate. Nella settimana di pausa con il secondo Round Robin ITA74 torna in cantiere e subisce la drastica sostituzione della prua tradizionale con quella a doppia inclinazione oltre alle appendici. Il 20 ottobre ITA74 è di nuovo in acqua e accoglie l'arrivo a Auckland dell'Amerigo Vespucci della Marina Militare Italiana. Anche ITA80 viene sottoposta a importanti modifiche e resta in cantiere per circa un mese.Il secondo Round Robin si svolge dal 23 ottobre al 3 novembre, ITA74 mostra subito un decisivo miglioramento nelle prestazione e vince sette regate, perde una sola regata contro OneWorld e si classifica quarta.

I quarti di finale LVC 2002

Luna Rossa ITA74 a Auckland nel dicembre 2002
Luna Rossa, secondo il nuovo formato della Louis Vuitton Cup, è nel gruppo delle prime quattro classificate e viene scelta da Alinghi, prima classificata, per disputare i quarti di finale programmati dal 12 novembre al 19 novembre al meglio di sette regate. Dopo aver perso le prime tre regate contro il team svizzero con prestazioni onorevoli, il 16 novembre team Prada decide di ritirarsi per risparmiare tempo, compiere nuovi lavori a ITA74 e accedere direttamente ai ripescaggi dei quarti di finale dal 23 novembre al 30 novembre. Luna Rossa vince quattro regate consecutive al meglio di sette contro la svedese Victory Challenge e accede alle semifinali.

Le semifinali LVC 2002 Durante le semifinali programmate dal 9 dicembre al 16 dicembre 2002 ITA74 gareggia al meglio di sette regate contro OneWorld USA67 che parte con un punto di penalità per spionaggio progettuale nei confronti del Team New Zealand. Gli americani vincono il primo incontro riscattando il punto di penalità, perdono il secondo, vincono di nuovo nel terzo portandosi sull'1-1. Dal 13 dicembre le regate vengono sospese per vento troppo forte, riprendono il 16 dicembre con due match a favore di USA67; siamo al 3-1. Secondo il regolamento il 17 dicembre è l'ultimo giorno disponibile per regatare, un'ulteriore proroga è prevista solo in caso di pareggio fra i due team, la scarsità di vento permette lo svolgimento di una sola regata che Luna Rossa vince, portandosi a 3-2 ma ormai è fuori dalla Louis Vuitton Cup che verrà conquistata da Alinghi.

La terza sfida

Base di Luna Rossa a Valencia. Notare le vele sulla copertura esterna

Per approfondire, vedi la voce America's Cup 2007.
La 31esima edizione dell'America's Cup è stata vinta da Alinghi SUI 64 condotta da Russell Coutts per l'imprenditore italo-svizzero Ernesto Bertarelli della Société Nautique de Génève contro il defender Team New Zealand (5-0). L'America's Cup arriva in Europa dopo 152 anni creando nuove prospettive per la manifestazione. Patrizio Bertelli nei primi mesi del 2003 assolda in segreto il giovane skipper australiano James Spithill già al timone di OneWorld ma annuncia l'intenzione di lanciare una nuova sfida solo il 27 novembre successivo.

Base di Luna Rossa a Valencia e sullo sfondo la base di BMW Oracle
Nel dicembre 2003 Luna Rossa ITA48 viene venduta al capitano Salvatore Sarno, general manager della Mediterranean Shipping Company S.A. che organizza il sindacato sudafricano Team Shosholoza. Nell'aprile 2004 Francesco de Angelis con il team riprende gli allenamenti a Valencia, sede scelta per la 32esima America's Cup.

2 versioni di Luna Rossa nel porto di Valencia
La nuova sfida di Luna Rossa parte dallo Yacht Club Italiano di Genova presieduto da Carlo Croce e viene formalizzata e accettata il 19 agosto 2004. Accanto a Prada entra un secondo socio finanziario: il gruppo Telecom Italia guidato da Marco Tronchetti Provera. Il sindacato prende nome Luna Rossa Challenge for America's Cup 2007. Le due nuove barche ITA86 e ITA94 sono state varate a Valencia rispettivamente il 22 marzo 2006 ed il 18 gennaio 2007.
La base di Luna Rossa a Valencia, chiamata "Luna Rossa Container" è stata progettata da Renzo Piano, che ha sfruttato vecchie vele per ricoprire tutta la parete esterna dell'edificio (Vedi prima figura in alto a destra). All'interno del container è presente anche un negozio del Team, dove è possibile comprare il merchandising della squadra.

Organigramma di Luna Rossa Challenge for America's Cup 2007 [modifica]
steering cometee: Carlo Croce (presidente), Carlo Buora, Patrizio Bertelli, Antonio Concina, Marco Piccinini, Giacomo Ovidi. ammministratore delegato: Giacomo Ovidi, direttore generale: Antony Romano, rappresentante del sindacato: Bruno Finzi, general counsel: Luis Saenz, Comunicazione Paolo Martinoni, responsabile costruzione imbarcazioni: Richard Gillies, Responsabile logistica e cantiere: Antonio Marrai. squadra velica: skipper Francesco de Angelis, navigatori: Michele Ivaldi, Matteo Plazzi, Tom Schnackenberg Tattici: Torben Grael, Charlie McKee, timoniere: James Spithill, afterguard: Francesco Bruni, Philippe Presti, Andy Horton, grinder randa: Gilberto Nobili, trimmer randa: Jonathan McKee, Nacho Braquehais Sarrion, grinder: Daniele Bresciano, Emanuele Marino, Romolo Ranieri, Andrew Taylor, Phil Trinter, trimmer: Daniel Fong, Christian Kamp, Joe Newton, Tatsuya Wakinaga, volanti - meteo: Ben Johnn Durham, manuel Modena grinder volanti: Magnus Auguston, Michele Cannoni, drizzisti: Thomas Burnham, albero: Shannon Falcone, grinder - albero: Massimo Gherarducci, pitman: Simone de Mari, prodieri: Paolo Bassani, Andersen Fethers, Alan Smith aiuto prodiere - prodiere: Claudio Novi, aiuto prodiere: Massimiliano Sirena, sail coordinator: Grant Spanhake, sailing operational manager: Steve Erickson.
Yacht Club Italiano - Genova
Barche: ITA86, ITA94 nome: Luna Rossa Stazza: ACC (America's Cup Class).
Budget: 100 milioni di dollari.

I Louis Vuitton Acts
La formula adottata dall’ America’s Cup Management per mantenere viva l’attenzione sulla manifestazione prevede una serie di eventi di avvicinamento alle selezioni degli sfidanti vere e proprie, i Louis Vuitton Acts. I tredici Acts si svolgono fra settembre 2004 e aprile 2007 per la maggior parte a Valencia e con tre trasferte a Marsiglia, Malmoe e Trapani. Le prove consistono in match race e regate di flotta. Dall’Act 4 viene stilata una classifica, la Louis Vuitton Ranking, che alla fine dell’Act 13 assegna un punteggio d’ingresso nella Louis Vutton Cup. Luna Rossa è terza fra gli undici sfidanti dopo Emirates Team New Zealand e BMW Oracle Racing; acquista così in dote 3 punti.

La Louis Vuitton Cup 2007

I Round Robin LVC 2007
La settima edizione della Louis Vuitton Cup è iniziata il 20 aprile 2007, con quattro giorni di ritardo rispetto al calendario ufficiale. La causa unica è stata l'assenza di vento nei campi di regata di Valencia, il campo Romeo e quello Juliet. La scarsità di vento si è fatta sentire sino al 5 Maggio, costringendo tutti i challenger a regatare sino a quella data a giorni alterni. Ciò era comunque prevedibile dato che Valencia presenta condizioni di vento stabile e superiore ai 10 nodi solo a partire dalla fine del mese di giugno. Nonostante Luna Rossa non fosse la principale candidata per affrontare il defender Alinghi (essendosi dimostrata inferiore agli americani di BMW Oracle Racing e ai "kiwi" Emirates Team New Zealand durante gli Acts), la barca italiana ha mostrato dei buoni miglioramenti, ed è riuscita a classificarsi al terzo posto (alla fine dei 2 round robin previsti), con BMW Oracle Racing secondo e New Zealand al primo posto (strappato all'ultima regata contro gli americani). Va comunque detto che per almeno tre regate la prima posizione della classifica è stata contesa addirittura fra ITA94 ed USA98, lo scafo americano. Tutto ciò però non è stato sufficiente, e Luna Rossa ha comunque perso tutti gli scontri diretti contro gli americani, mentre più equilibrio vi è stato nelle sfide contro i "kiwi". La classifica finale ha visto il team di Genova al terzo posto con 35 punti, dietro a Oracle (37 punti) e New Zealand (38), davanti al challenger spagnolo Desafio (29 punti, esordiente). Come da regolamento New Zealand infine, come primo classificato, ha potuto scegliere il suo sfidante per le semifinali, optando per Desafio.

La semifinale LVC 2007
A Luna Rossa è toccato quindi il temibile sailing team di San Francisco, BMW Oracle, finalista nella Louis Vuitton Cup del 2003 ed erede designato di Stars & Stripes. In questi ultimi anni, il team del magnate Larry Ellison si è guadagnato il soprannome di "Missile di poppa", in seguito alle alte velocità che lo scafo americano ha raggiunto durante i lati di poppa. L'obbiettivo dichiarato del patron di Oracle è stato la vittoria finale contro il defender Alinghi; a tal fine le spese di armamento sono state nettamente superiori a quelle degli altri challenger (superiori persino alla somma di quelle di Luna Rossa e New Zealand). Oracle ha potuto contare sull'esperienza del timoniere Dickson e del navigatore Isler per tutti i tre anni di sfide, è molti hanno dato per favorita USA98 rispetto all'imbarcazione italiana. Team Prada ha affrontato però la serie (partita il 14 maggio 2007 e conclusasi sei giorni dopo) consapevole dei propri mezzi, dimostrando tutta la propria forza. Forse a causa anche di alcuni settaggi errati da parte del team americano, oltre che alle migliorie eseguite su ITA94, il challenger italiano ha mostrato una velocità di bolina superiore rispetto allo scafo rivale ed anche nei lati di poppa è riuscita a reggere il confronto su USA98. Ma tutto il pozzetto ha lavorato in maniera eccellente, a partire dal timoniere australiano James Spithill, capace di realizzare sempre e comunque partenze azzeccate ed in pieno controllo su Dickson (fra cui la doppia penalità inflitta durante il pre-start del 5° match). A causa della superiorità mostrata dal rivale australiano, Dickson ha lasciato il timone in gara 6 al danese Sten Mohr. Con il risultato di 5 a 1, il Team Prada è acceduto così alla finale della Louis Vuitton Cup dove lo ha atteso Team New Zealand (5-2 contro Desafio). Va sottolineato il risultato storico per la vela italiana: Luna Rossa è il primo scafo tricolore ad accedere per due volte alla finale di Louis Vuitton Cup. Anche l'eliminazione di Oracle è storica: è stata la prima volta che un challenger statunitense veniva escluso dall'atto finale di questa competizione.

La finale di LVC 2007
Grazie alla prova di forza su Oracle, Luna Rossa si è presentata in finale (regate dal 1 giugno al 12 giugno) con un certo ottimismo. In finale, però, Team New Zealand ha mostrato una netta superiorità, sia per quanto riguarda lo scafo, sia per quanto riguarda il pozzetto (il tattico Hutchinson su tutti). Aiutata anche dalle condizioni meteo favorevoli (8-10 nodi) al tipo di scafo, NZL92 ha battuto con un secco 5-0 il sindacato italiano, ripetendo lo stesso successo ottenuto sette anni prima ad Auckland. Per l'equipaggio di Patrizio Bertelli non c'è stata storia: male in partenza nelle prime tre regate, poche poi le manovre azzeccate dal tattico Grael, la prua neozelandese è sempre stata avanti. Si aggiunge il fatto che ITA94 è stata concepita per venti superiori di due nodi rispetto a quelli medi trovati durante la finale. Solo il primo match ha mostrato equilibrio fra i due scafi, quando il vento era superiore ai 10 nodi: allora Luna Rossa si è però ritrovata per tutta la regata a sinistra, con vento sul lato di destra, a causa di una chiamata errata da parte del team meteo (anche questo non impeccabile per l'intera serie). Il 6 giugno il timoniere Dean Barker ha così sollevato la seconda Louis Vuitton Cup neozelandese, ma non è riuscito nell'impresa di riportare a casa il trofeo perso tre anni prima per merito di Alinghi.

Il futuro Subito dopo la finale, Bertelli ha risposto alle domande dei giornalisti circa il futuro del sailing team di Genova. Il patron ha mantenuto intatta la voglia di presentare una quarta sfida: non è comunque certa la partecipazione del sindacato genovese alla 33° America's Cup. Da valutare in primis è la sede del futuro torneo, benché sia più probabile la presenza di Luna Rossa nel caso in cui il trofeo venga conteso nel mediterraneo, per via dei maggiori introiti rispetto ad una sfida in Nuova Zelanda. Via via che l'interesse per la competizione ha richiamato grandi investitori, anche il costo di una quarta sfida richiederà investimenti all'altezza dell'ambizione di portare la coppa in Italia. Non secondario è la domanda circa l'organigramma dell'ipotetica futura Luna Rossa Challenge for America's Cup: James Spithill, probabilmente il migliore "allunato" di questa edizione, si è detto incerto sul suo futuro in Luna Rossa e nella stessa situazione potrebbe essere la posizione di Grael. De Angelis non parteciperà alla 33 America's Cup con il team di Luna Rossa.
Il 3 agosto 2007 Prada ha annunciato che Luna Rossa non parteciperà alla 33 America's Cup. "Si è concluso un ciclo", queste le parole di Patrizio Bertelli. [1]

Curiosità
La canzone Luna Rossa, divenuta l'inno della sfida italiana, fu composta in dialetto napoletano nel 1950 da Vian e De Crescenzo, ancora molto popolare nel capoluogo campano.

domenica 1 luglio 2007

Coppa America


Coppa America:regata alle 15, Alinghi a un solo match da vittoria
Roma, 1 lug. (Apcom) - Potrebbe essere oggi a Valencia, in Spagna, la giornata finale della Coppa America di vela. Dopo la vittoria di ieri, i defender svizzeri di Alinghi sono in vantaggio di quattro match a due su Emirates Team New Zealand, e gli basta dunque un solo successo per continuare a tenere la più prestigiosa delle brocche d'argento. Il vento previsto nella località spagnola è intorno agli otto nodi, e l'inizio della regata è stabilito per le 15. (San).


giovedì 21 giugno 2007


Emirates Team New Zealand vince la Louis Vuitton Cup

Valencia, 6 giugno 2007

Quinta regata di finale per la selezione dello sfidante ufficiale alla Coppa America. Dopo un posticipo dovuto all’instabilità del vento si parte alle 15.25 sul quattro a zero per i neozelandesi. Vento tra i 7 e gli 10 nodi da nord-est. Luna Rossa entra da destra e naviga profonda nel box pre-partenza con Spithill che spinge Barker al dial up. ITA 94 parte in Comitato mura a destra con NZL 92 sottovento. Spithill vira poco dopo il via e naviga verso la destra del percorso, il lato voluto. Emirates Team New Zealand si dirige verso la sinistra. A metà della prima bolina le barche navigano parallele testa a testa, ma dopo la virata alla layline di destra NZL 92 allunga su ITA 94.Il distacco alla prima boa è di 20 secondi. All’inizio della prima poppa Luna Rossa finge una strambata, Emirates reagisce e si separa consentendo a ITA 94 di recuperare oltre 50 metri. Il vento continua a ruotare a destra e al cancello di poppa il delta è sempre di 20 secondi a vantaggio dei kiwi. Il terzo lato vede l’inizio di un accanito duello di virate con Luna Rossa che riesce a mantenersi al centro del campo e a tenere il distacco immutato nonostante la rotazione del vento non le sia favorevole. 20 i secondi di distacco alla terza boa. Nell’ultimo lato di poppa ITA 94 continua ad attaccare forzando Emirates a un duello a centro campo, ma i Kiwi continuano a coprire e tagliano il traguardo con un delta finale di 22 secondi.Emirates Team New Zealand vince la Louis Vuitton Cup e, campione degli sfidanti, incontrerà i detentori di Alinghi in Coppa America a partire dal 23 giugno.

Equipaggio1.

Skipper - Francesco de Angelis2. Timone - James Spithill3. Tattica - Torben Grael4. Navigatore - Michele Ivaldi5. Afterguard - Ben Durham6. Trasto randa - Andrew Horton7. Volanti - Magnus Augustson8. Trimmer randa - Jonathan McKee9. Grinder randa - Gilberto Nobili10. Trimmer - Joe Newton11. Trimmer - Christian Kamp12. Grinder - Emanuele Marino13. Grinder - Andrew Taylor14. Pitman - Simone de Mari15. Albero - Shannon Falcone16. Aiuto prodiere - Max Sirena17. Prodiere - Alan Smith


5 Giugno 2007

Valencia, 5 giugno 2007 Quarta regata di finale per la selezione dello sfidante ufficiale alla Coppa America. Dopo un posticipo dovuto all’instabilità del vento, si parte alle 15.20 sul tre a zero per i neozelandesi con vento tra i 7 e gli 11 nodi da nord-est. Luna Rossa entra da sinistra e naviga profonda nel box pre-partenza con Spithill che riesce a sfilare davanti alla prua del timoniere di Team New Zealand, Dean Barker. Dopo un circling aggressivo le barche tagliano la linea di partenza su mura opposte. Luna Rossa in Comitato a mura a sinistra naviga verso la destra del percorso, il lato voluto e ottenuto. Emirates Team New Zealand si dirige invece verso sinistra. A un terzo della bolina le due barche incrociano, ITA 94 ha un vantaggio di 80 metri. Luna Rossa continua a difendere la destra quando si verifica una breve ma decisa rotazione del vento verso sinistra che consente ai Kiwi di tornare a ridosso di ITA 94. A bordo di Luna Rossa si decide di virare prima dell’incontro con NZL 92 che successivamente si porta al comando. Alla boa di bolina i kiwi hanno un margine di 19 secondi, al cancello di poppa il vantaggio sale a 54 secondi. Nel terzo lato Luna Rossa inizia un duello di virate nel tentativo di costringere i neozelandesi all’errore senza esito. 1 minuto il distacco alla boa di bolina e 52 secondi di ritardo per Luna Rossa sul traguardo finale. Emirates Team New Zealand conduce per 4-0. Torben Grael, tattico di Luna Rossa, alla fine della regata dichiara: “Abbiamo avuto una buona chiamata dal team meteo; volevamo la destra e l’abbiamo presa vincendo il primo incrocio. C’è poi stato uno shift a sinistra ed Emirates si è portato al comando. In condizioni di vento leggero e instabile come oggi, credo che la loro barca sia un po’ più veloce. Hanno navigato molto bene, dobbiamo prenderne atto. A volte le cose vanno come vogliamo, altre volte no. Così è la vita. Noi stiamo dando tutto quello che abbiamo, è la natura dello sport.”

Equipaggio1.

Skipper - Francesco de Angelis2. Timone - James Spithill3. Tattica - Torben Grael4. Navigatore - Michele Ivaldi5. Afterguard - Ben Durham6. Trasto randa - Andrew Horton7. Volanti - Magnus Augustson8. Trimmer randa - Jonathan McKee9. Grinder randa - Gilberto Nobili10. Trimmer - Joe Newton11. Trimmer - Christian Kamp12. Grinder - Emanuele Marino13. Grinder - Andrew Taylor14. Pitman - Simone de Mari15. Albero - Shannon Falcone16. Aiuto prodiere - Max Sirena17. Prodiere - Alan Smith

3 Giugno 2007

Valencia, 3 giugno 2007 Terza regata della serie di finale. Si riparte alle 15.00 sul due a zero per i neozelandesi con vento tra gli 8 e gli 11 nodi da 120°. Dopo un primo dial-up i timonieri si ritrovano ben oltre la linea con le prue al vento per alcuni minuti fino a che, insieme, con Luna Rossa più vicina allo start, le barche iniziano a navigare parallele verso il Comitato. Spithill tiene all’esterno Barker da sottovento sin quando non decide di rientrare per iniziare ad accelerare mirando il centrosinistra della linea che ITA 94 taglia in piena velocità, con 4 secondi di vantaggio su NZL 92. 12 gradi di salto a destra spingono subito avanti i neozelandesi che al termine di un lungo bordo a sinistra costringono Luna Rossa a incrociare dietro. NZL 92 difende la destra del campo, incrementa il suo vantaggio navigando su alcuni “buoni” e gira la boa del primo lato 40 secondi prima di ITA 92. 55 secondi separano le imbarcazioni al termine del primo lato di poppa e sempre 55 secondi alla fine di una seconda bolina che vede alcune separazioni tra le barche. A nulla portano i tentativi di smarcamento di Luna Rossa durante l’ultimo lato. Emirates termina il terzo match di finale 1 minuto e 38 secondi prima di ITA 94 e si porta a condurre la serie per 3 vittorie a 0. Le regate riprenderanno martedì 5 giugno. Al termine della regata lo skipper Francesco de Angelis ha dichiarato: “Ogni match è determinato da un’insieme di piccole cose. Quando saremo di nuovo a terra analizzeremo la regata per tentare di capire che cosa è accaduto. Faremo una analisi delle prestazioni della barca e dell’equipaggio in acqua. E’ chiaro che questa è una situazione che non fa contento nessuno, ma i conti si fanno alla fine. Bisogna continuare a lavorare bene.”

Equipaggio1.

Skipper - Francesco de Angelis2. Timone - James Spithill3. Tattica - Torben Grael4. Navigatore - Michele Ivaldi5. Afterguard - Ben Durham6. Trasto randa - Andrew Horton7. Volanti - Magnus Augustson8. Trimmer randa - Jonathan McKee9. Grinder randa - Gilberto Nobili10. Trimmer - Joe Newton11. Trimmer - Christian Kamp12. Grinder - Emanuele Marino13. Grinder - Andrew Taylor14. Pitman - Simone de Mari15. Albero - Shannon Falcone16. Aiuto prodiere - Max Sirena17.

Prodiere - Alan Smith Risultati di oggi“Louis Vuitton Cup” - Finale - Regata 3Emirates Team New Zealand (NZL 92) vince contro Luna Rossa Challenge (ITA 94) “Louis Vuitton Cup” - 2

Giugno 2007

Valencia, 2 giugno 2007 Secondo incontro di finale per Luna Rossa contro Emirates Team New Zealand. Brezza tra i 12 e i 14 nodi da est sud est, mare calmo e cielo azzurro sul campo gara. Si entra nel box alle 14.55 con i neozelandesi che dalla destra impongono il confronto al vento a ITA 94 prima di poggiare verso la destra seguiti dalla prua di James Spithill. A un minuto e mezzo circa dall’inizio della regata le due imbarcazioni iniziano a risalire verso la linea, con ITA 94 seguita a pochi metri da Emirates che cerca l’ingaggio per spingerla fuori. Spithill riesce a tenere la posizione, parte in Comitato sopravvento agli avversari per virare quasi subito e puntare la destra del campo. Un minuto dopo il via il corso del vento ruota verso la sinistra proiettando NZL 92 avanti di una lunghezza. Gli equipaggi iniziano un confronto di virate al termine del quale Emirates consolida il proprio vantaggio in 80 metri circa per girare la prima boa 25 secondi prima di ITA 94. Luna Rossa resta sotto il controllo degli avversari da qui in poi. 35 secondi di ritardo al cancello della prima poppa, 39 alla fine della seconda bolina e 40 sul traguardo. NZL 92 si porta sul 2 a 0. Domani la terza regata. Michele Ivaldi, navigatore di Luna Rossa, ha dichiarato al termine: “Oggi abbiamo avuto delle indicazioni più decise sull’importanza di ottenere la destra rispetto a quelle ricevute ieri, ma Emirates Team New Zealand ha fatto un buon lavoro nel pre-start. La destra l’abbiamo presa, però la manovra ci è costata molto in termini di velocità iniziale della barca. La buona partenza dei neozelandesi ha determinato la regata. Per quanto riguarda le condizioni meteo, il vento era instabile e variava in intensità. Credo che la nostra performance sia stata buona sia di bolina sia in poppa. Non penso che cambieremo strategia di massima. Sappiamo di gareggiare contro un team molto forte anche se stasera nel debriefing analizzeremo la regata con attenzione.” Equipaggio1. Skipper - Francesco de Angelis2. Timone - James Spithill3. Tattica - Torben Grael4. Navigatore - Michele Ivaldi5. Afterguard - Ben Durham6. Trasto randa - Andrew Horton7. Volanti - Magnus Augustson8. Trimmer randa - Jonathan McKee9. Grinder randa - Gilberto Nobili10. Trimmer - Joe Newton11. Trimmer - Christian Kamp12. Grinder - Emanuele Marino13. Grinder - Andrew Taylor14. Pitman - Simone de Mari15. Albero - Shannon Falcone16. Aiuto prodiere - Max Sirena17. Prodiere - Alan Smith Risultati di oggi“Louis Vuitton Cup”

1 Giugno 2007

La finale della Louis Vuitton Cup 2007 tra Luna Rossa Challenge ed Emirates Team New Zealand inizia con 12 nodi di brezza, sole e mare quasi calmo. A ITA 94 spetta l’ingresso da destra, James Spithill porta i kiwi al dial-up prima di poggiare verso la destra. Barker, al timone di NZL 92, sembra voler evitare confronti troppo ravvicinati e mantiene le distanze da James Spithill, il timoniere australiano di Luna Rossa. Quando le imbarcazioni iniziano a puntare la linea per lo start, Luna Rossa è sottovento ai neozelandesi e non riesce a spingerli fuori dal box. Si parte mura a dritta, NZL 92 più in boa. I team mostrano velocità simili e si alternano al comando nel corso della prima bolina, con Emirates che riesce a girare la boa 12 secondi prima di ITA 94. La poppa non lascia grandi alternative a causa di una rotazione del vento verso la destra che rende quasi obbligata la rotta da seguire. Al cancello Luna Rossa riesce a ridurre lo svantaggio di 3 secondi, girando a 9 dagli avversari. I neozelandesi non allentano il controllo e tengono la destra del campo favoriti dal vento. 11 secondi alla ultima boa il distacco di ITA 94. Passata la metà del lato Luna Rossa tenta la separazione verso la sinistra e riesce a riportarsi a ridosso degli avversari che concludono comunque la regata con 8 secondi di vantaggio e si aggiudicano la prima prova. Michele Ivaldi, navigatore di Luna Rossa, alla fine della regata ha commentato: “Al momento di entrare nel box prestart non sentivamo di dover avere la destra a tutti i costi e abbiamo optato per quella che ci sembrava la scelta migliore e cioè una posizione più vantaggiosa sulla linea. Non credevamo che si sarebbe verificato uno shift del vento di 15 gradi. Riguardo alla nostra prestazione devo dire che siamo abbastanza contenti, considerando che abbiamo dovuto navigare sulla sinistra tutta la regata e che il vento è andato dai 110 ai 140 gradi. Le nostre velocità in poppa sono simili e le prestazioni delle barche sono vicine. Sarà una finale molto serrata.” Questa mattina il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha visitato la base di Luna Rossa ospite del Capo del Sindacato Luna Rossa Patrizio Bertelli ed ha poi seguito la regata in mare a bordo di una delle barche appoggio del Team. Equipaggio1. Skipper - Francesco de Angelis2. Timone - James Spithill3. Tattica - Torben Grael4. Navigatore - Michele Ivaldi5. Afterguard - Ben Durham6. Trasto randa - Andrew Horton7. Volanti - Magnus Augustson8. Trimmer randa - Jonathan McKee9. Grinder randa - Gilberto Nobili10. Trimmer - Joe Newton11. Trimmer - Christian Kamp12. Grinder - Emanuele Marino13. Grinder - Andrew Taylor14. Pitman - Simone de Mari15. Albero - Shannon Falcone16. Aiuto prodiere - Max Sirena17. Prodiere - Alan Smith18. Diciottesimo - Patrizio Bertelli Risultati di oggi“Louis Vuitton Cup” - Finale - Regata 1Emirates Team New Zealand (NZL 92) vince contro Luna Rossa Challenge (ITA 94) “Louis Vuitton Cup” - Finale - Tabella risultatiEmirates Team New Zealand (NZL 92) 1Luna Rossa Challenge (ITA 94) 0 LUNA ROSSA CHALLENGE

Ora, non per rivangare il passato ma per l’impronta lasciata dai nostri in Nuova Zelanda ecco la lettera integrale che Peter Blake scrisse al Team Prada pochi giorni dopo la fine dell’America’s Cup del 2000.

DEDICATED TO LUNA ROSSA

The America’s Cup is an elusive trophy, and has rarely changed hands in the last 150 years. This is not a sport for the faint hearted. It is not a quest to take lightly or on a whim. It is a fight between sailors from yacht clubs all over the world that desperately want the same thing: get their hands on the Cup. The prestige for the winner has more value than any other sporting achievement. It’s winning the invincible and doing the impossible that attract sailors, dreamers and millionaires, but the victory is not easy, and most of the time it doesn’t happen. The only way to win is to continuously participate, continuously return time and time again with the conviction that you can do it. Hesitating after the first attempt is not part of the rules of the game. You need extraordinary people with ferocious motivation, lots of experience and attention to details and unconditional dedication. The game is uncertain; for all you can dedicate, for all that you can motivate, and for all that you are willing to spend the victory is never guaranteed. For some it becomes a kind of drug. It is a game that you can come to deeply hate, to than discover that you can’t live without it at least not until you win. Then there’s the metamorphous (at least that is what happened to me). I was part of a crew that succeeded in winning the America’s Cup at least once and successfully defending it. I was finally free of the tightness in my mouth and in my stomach. I am paid. I am cured. I go to sleep at night and dream other dreams. New passion are being born inside of me. Just so that it is clear, competing for the America’s Cup is a game of passion, of dreams when in every waking moment (and while you are asleep) you have only one unique thought and that is winning but the victory is uncertain until you have it in your hands.The delusion and the disappointment hurts even when the others are suffering, imagine trying it out on your own hide.You keep asking yourself “how”? and “why”? For weeks until you find the determination to try again, to not repeat the same mistakes, to do it better than before, to be better that the rest of the world, to be the best and than the anxiety becomes dreams and passions all over again. The thought of winning never ever abandons you but it is better to leave it on the side and concentrate on a new objective: to be the best in every phase of the new challenge. Nothing is left alone, not even the smallest detail. But this doesn’t happen just because you want it to. You need a Team of exceptional people who share the same dream and the same passion and are not scared even when odds are against them. It’s the difficulty of the challenge that puts the adrenalin in your veins that may have been weakened by the previous defeat. The America’s Cup is what it is because it is so difficult to win. It is not a game for armchairs admirals. It is not a game for a person who is not prepared to come back. It is not a game for the faint hearted. It is a game for those who are not scared of pitting themselves against the best that the world has to offer. It’s a game where winning is almost impossible, almost, but not impossible. And this is why it is worth fighting for. It is the difficulty that gives any challenge some sense. This is the essence of life itself. To all the people in Team Prada who are telling their story in this book, I would like to say, I admire your sportsmanship, your tenacity and your enthusiasm for life. You have given all of us a really positive imagine of your country and your countrymen will be proud of you. This time you didn’t win but certainly didn’t lose. You only lose when you don’t have the courage to return. Not winning is part of the learning process which leads you to success. Because it is also a question of luck. It won’t be easy.The best thing never are.
Peter Blake
Questa lettera scritta da un vero marinaio e con la nobiltà di un vero uomo rispecchia il pensiero di tutti i neozelandesi che ci accolsero, nelle due nostre spedizioni, più come fratelli che avversari sportivi. Parole che non hanno lasciato indifferente Patrizio Bertelli che al contrario di quanti potrebbero pensare è molto sensibile e stima chi merita rispetto. Per anni lo scritto di Peter Blake è stato conservato nel cuore e nell’intimo del suo animo, poi la decisione di pubblicarla. Come? Stampandola su un numero limitatissimo di magliette che sono state distribuite agli ospiti nel giorno del varo di ITA 94.
Fra pochi giorni gli equipaggi di Luna Rossa e di Emirates Team New Zealand si ritroveranno di fronte per guadagnarsi il diritto di combattere contro il defender Alinghi.

La sfida di ambedue sarà dura e leale. Vinca il migliore!

martedì 29 maggio 2007

Porto Cervo - 14-05-2007 Next stop: Porto Cervo


L'attività del Mascalzone Latino-Capitalia Team Farr 40 riprende nel mese di giugno in occasione della Rolex Settimana delle Bocche, organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda .
L'edizione 2007 delle "Bocche" è riservata alla Classe Farr 40 e servirà ad attribuire il titolo di Campione Europeo.
In seguito i Mascalzoni inizieranno la serie di regate nel Nord Europa che precedono i mondiali in programma per fine agosto: dopo Porto Cervo, si correrà infatti ad Hanko (NOR) dal 5 all'8 luglio, a Skagen (DEN) dal 13 al 15 luglio, a Martstrand (SWE) dal 23 al 28 luglio, a Neustadt (GER) dal 18 al 20 agosto. Infine, a Copenhagen (DEN) dal 24 agosto all'1 settembre si disputeranno il Rolex Pre-Worlds e World Championship.


Olbia - 24-05-2007 Mascalzone Latino Ita 77 a Olbia


Dopo il successo dell’esposizione a Napoli e la sorprendente collocazione al centro di piazza San Babila a Milano, un altro scafo di Mascalzone Latino è stato portato nelle piazze italiane per accogliere i turisti della stagione estiva. Questa volta è Olbia, in Sardegna, a mostrare al centro della piazza del Municipio lo scafo di Mascalzone Latino Ita 77: un’iniziativa voluta da Vincenzo Onorato, cittadino onorario della città della Gallura, e del Sindaco Settimo Nizzi, sottolineando l’amicizia e la stima degli amici di Olbia per le attività veliche dell’armatore napoletano.Mascalzone Latino Ita 77 è la barca che il team di Vincenzo Onorato ha acquistato da Dennis Conner nel 2005 per disputare i Louis Vuitton Acts nel 2005 e 2006. Successivamente è diventata la barca “lepre” del team negli allenamenti con Ita 90 nell’attesa del completamento del più recente scafo da regata Ita 99 che ha partecipato al LV Act 13 e alle selezioni della Louis Vuitton Cup.Per l’allestimento della struttura di ospitalità e la logistica vanno ringraziamenti particolari al Comune di Olbia, all’Autorità Portuale e alla Polizia Municipale, all’Anas, alla Sinergest e alla Tor di Valle Costruzioni.


Valencia - 10-05-2007 Grazie Mascalzoni!


Mascalzone Latino-Capitalia Team nel congratularsi con i quattro team che passano alle semifinali della Louis Vuitton Cup -Emirates Team New Zealand, BMW Oracle Racing, Luna Rossa Challenge e Desafio Espanol- ringrazia i Partner e tutti i Fan e suppporter che hanno creduto alla sua sfida. Con una promessa: "La Coppa America non si libererà facilmente di Mascalzone!". Parola di Vincenzo Onorato.

venerdì 25 maggio 2007



Stregati dalla Luna (Rossa)


E’ il fenomeno sportivo mediatico del momento. Luna Rossa, con la grande vittoria 5-1 sul colosso americano BMW Oracle, accede alle finali della prestigiosa Louis Vuitton Cup di vela. Ma la nota più lieta è il fatto che il pubblico, forse stanco del continuo parlare di calcio malato, ha spostato la sua attenzione su uno sport alternativo ma di grande fascino e tradizione.

Merito dei ragazzi del Team Prada che, con le loro manovre in mare, ipnotizzano gli italiani e li incollano al televisore. Merito della Sette Sport che con 2 ore di diretta quotidiana e l’apporto di gente competente, come Paul Cayard, ha reso accessibile a tutti questo sport che utilizza termini tecnici molto complessi. Ora la speranza dei tifosi è che Luna rossa riesca a stregare i fortissimi Neozelandesi. Le possibilità ci sono, forza ragazzi!
Louis Vuitton Cup: Luna Rossa contro New Zealand, sale l'attesa.


Sale l'attesa per la grande finale che vedrà di fronte Luna Rossa e Emirates Team New Zealand: in palio la Louis Vuitton Cup. I due consorzi hanno entrambi intenzione di alzare il trofeo e sfidare così Alinghi, detentore dell'America's Cup. Sarà dunque una sfida emozionante: il primo atto è fissato per il 1° giugno. Si gareggia al meglio delle 5 regate.
Ecco una notizia pubblicata sul sito
www.americascup.com che fa il punto della situazione:
Se l’esito dei due Round Robin è stato abbastanza scontato, altrettanto non si può dire delle semifinali che, al di là dello spettacolo in mare, hanno avuto anche un altro aspetto positivo: dimostrare con i fatti che lo sport (quello autentico) non è mai prevedibile e che tutto può accadere, sconvolgendo pronostici e classifiche. È appena successo a BMW ORACLE Racing, un team che tutti vedevano in finale, se non, addirittura, nel match di Coppa... Emirates Team New Zealand batte Desafío Español 2007 (5-2)Avendo chiuso i RR in testa, il team kiwi ha il diritto di scegliersi l’avversario e opta per Desafío Español 2007, con il quale non aveva mai perso. “Con il senno di poi non so se abbiamo fatto bene”, dice Terry Hutchinson, tattico di NZL 92. Infatti, il team spagnolo si rivela un avversario molto più pericoloso del previsto: Karol Jablonski tira fuori le unghie e, non avendo niente da perdere “noi abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo; la pressione è tutta su di loro”, dà il massimo, aggiudicandosi ben due match su ETNZ. In particolare, domina per due volte la partenza (assegnando anche una penalità a Barker), mentre a bordo si respira aria di complicità tra equipaggio e barca. “La partenza è solo una fase del gioco”, dice ancora Hutchinson; sarà anche vero, ma è una fase importante se per due volte Dean Barker non è riuscito a recuperare... La prima vittoria alza il morale del team spagnolo che festeggia come se avesse vinto la ‘Brocca’: tuffi in mare, pianti, abbracci e tanto champagne. “Dovreste uscire in barca con noi la mattina per capire che cosa provano i ragazzi”, ha detto Matt Wachowicz, strappando l’applauso di tutti i giornalisti riuniti in conferenza stampa. “Per noi essere ancora in gioco e pensare che ogni mattina usciamo per andare a regatare contro ETNZ è un sogno...”. La regata conclusiva si corre con oltre 15 nodi di vento e onda molto formata. Condizioni sicuramente più ‘adatte’ al team kiwi abituato al Golfo di Hauraki. “L’allenamento che abbiamo fatto quest’estate e la primavera scorsa in Nuova Zelanda, ha dato i suoi frutti oggi”, ha commentato Hutchinson. E in effetti, sia NZL 92 sia l’equipaggio, sembravano molto a loro agio nelle ‘inusuali’ condizioni meteo di Valencia. ETNZ passa in finale dove incontrerà Luna Rossa Challenge. Desafío Español 2007 viene eliminato dalla Louis Vuitton Cup ma senza rimpianti: “Quando abbiamo iniziato nessuno ha scommesso su di noi e nessuno pensava che saremmo arrivati sin qui”, ha detto Jablonski. “E invece siamo andati avanti, grazie all’ottimo lavoro di tutto il team e agli sponsor che hanno creduto in noi. Siamo stati battuti da un team che meritava di andare più avanti. Per noi va bene così e speriamo di avere un’altra occasione in futuro”. Luna Rossa Challenge batte BMW ORACLE Racing (5-1)Luna Rossa è cresciuta moltissimo e questo è il punto di partenza per capire che cosa è successo nelle semifinali. Ma che cosa è accaduto a BMW ORACLE Racing non è altrettanto chiaro: il team americano si era presentato con aspettative molto alte, giustificate da un budget adeguato, da anni di ricerca e sviluppo tecnologico, e da un equipaggio e un team progettuale tra i più forti al mondo. Però non ce l’ha fatta ed è ‘crollato’ di fronte a Luna Rossa per 1-5, un risultato che ha lasciato non pochi sbalorditi: “Se avessimo avuto delle debolezze particolari, saremmo più contenti”, ha detto lo skipper Chris Dickson, “ma la verità è che siamo stati battuti da un team più forte e che ha fatto tutto meglio di noi”. Sia Luna Rossa sia BMW ORACLE Racing hanno iniziato le ‘semi’ con un nuovo certificato di stazza e quindi con una barca sostanzialmente modificata. La prima regata va a Luna Rossa per oltre 2 minuti, dopo essere stata sempre in controllo; il secondo match va a USA 98 per 13 secondi ma Luna Rossa ha la responsabilità di avere lasciato troppe occasioni di rimonta.
Da quel momento l’equipaggio italiano cambia strategia: nessuna porta aperta, nessun regalo all’avversario “BMW ORACLE è un team fortissimo che non ti perdona alcun errore. Noi ne abbiamo fatti troppi oggi e non succederà più”, commenta lo stratega Michele Ivaldi dopo il pareggio. Funziona: ITA 94 infila tre match di seguito, condotti sempre in testa, dalla partenza all’arrivo, mentre un ‘cattivissimo’ Spithill riesce anche ad assegnare due penalità a Dickson.
Per l’ultima, decisiva regata Dickson scende dalla barca. “E’ stata una scelta di Larry Ellison”, precisa lo skipper e il timone passa al campione danese Sten Mohr. Ma la mossa non ha l’effetto sperato: il team è troppo sotto shock per reagire agli attacchi di Luna Rossa che lo elimina dalla competizione.
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FINALE CON LUNA ROSSA

COPPA AMERICA, NEW ZEALAND BATTE DESAFIO: FINALE CON LUNA ROSSA

Spagnoli fuori, kiwi passano il turno con cinque vittorie a due



Valencia, 23 mag. (Apcom) - Emirates Team New Zealand è l'avversario di Luna Rossa nelle finali della Louis Vuitton Cup, che si disputeranno a Valencia, in Spagna, a partire dal primo giugno. I kiwi si sono qualificati oggi battendo in regata gli spagnoli di Desafio, che concludono la loro avventura in questa edizione. Risultato finale tra i due equipaggi: cinque match a due per i neozelandesi. La competizione odierna si è disputata con mare formato e vento forte, condizioni in cui è apparsa a suo agio l'imbarcazione con il "naso all'insù" Nzl, mentre il dritto yacht verde iberico si è ficcato nelle onde, rallentando la propria corsa e costringendo per di più l'equipaggio a tirar fuori l'acqua imbarcata con i secchi. Nel prepartenza, il duello tra Dean Barker (Nzl) e Karol Jablonski (Esp) si è risolto nettamente a favore del primo, che ha costretto gli spagnoli prima ad allontanarsi dal campo e poi ha preso una lunga rincorsa verso una partenza lanciata. Alla prima boa, neozelandesi avanti per 38 secondi. Poi la cauta discesa in poppa, per evitare rotture e incaramellamenti di spi, facili in condizioni estreme come quelle di oggi: i kiwi aumentano il vantaggio e doppiano primi il galleggiante giallo con la targa Louis Vuitton per 50 secondi. Dominio neozelandese anche nella seconda bolina: distacco medio di 200 metri. Infine, l'ultima poppa verso la vittoria, con un distacco sull'avversario arrivato anche a quasi 500 metri. Delta all'arrivo: un minuto e 18 secondi.






Valencia - Sarà Emirates Team New Zealand a contendere la Louis Vuitton Cupa a Luna Rossa. Il team neozelandese ha infatti conquistato oggi il punto del definitivo 5-2 nella semifinale contro Desafio Espanol. Nella settima sfida non c’è stata mai storia con i kiwi sempre in testa che tagliano il traguardo con un vantaggio di 1 minuto e 18. La sfida finale della Louis Vuitton Cup tra Team New Zealand e Luna Rossa inizierà il primo giugno e designerà lo sfidante del Defender Alinghi per la 32esima America's Cup
Onda, vento e tanta azione sull’acqua: era esattamente quello che ci si aspettava dal match finale tra Emirates Team New Zeland e Desafìo Español 2007. Alla fine di una giornata impegnativa e molto bella, con 17 nodi di brezza da NE e onda formata, il team kiwi si classifica per le finali. Desafìo Español 2007 lascia la Louis Vuitton Cup con l’onore delle armi e senza alcun rimpianto: il team spagnolo, infatti, non solo ha raggiunto gli obiettivi prefissati ma li ha anche superati, dimostrandosi un avversario molto temibile e rispettato. Le condizioni di oggi erano assolutamente alla portata delle barche di Americàs Cup Class e, soprattutto, degli equipaggi. Con questa vittoria New Zealand si classifica per le finali della Louis Vuitton Cup contro Luna Rossa Challenge. La prima regata è fissata per venerdì 1 giugno con partenza alle ore 15.00. Le finali si correranno al meglio di 9 prove. Il vincitore delle finali affronterà il Defender Alinghi nel 32mo Match di Americàs Cup che inizierà il 23 di giugno.
Dopo un ritardo di 15 minuti, per permettere al Comitato di posizionare il campo di gara, inizia finalmente il tanto atteso match tra kiwi e spagnoli. New Zealand è in pieno controllo dell’avversario nella fase di prestart e taglia ben avanti (14") in barca comitato seguito a Esp 97. Le barche iniziano la prima bolina mure a sinistra con Nzl 92 sopravvento e circa tre lunghezze avanti.
La barca kiwi sembra più a suo agio in un mare così formato, picchia di meno sulle onde e naviga meglio al vento, mentre quella spagnola è più bagnata (le immagini TV mostrano l’equipaggio impegnato a sgottare l’acqua) e più lenta. La prima boa vede i kiwi in vantaggio per 37". Nella poppa gli equipaggi si impegnano in una serie di strambate e sono bravissimi ad effettuare manovre pulite e veloci nonostante le condizioni. Dean Barker di girare il cancello ancora in vantaggio (50"). Il team kiwi sceglie di correre la seconda bolina sulla destra seguito da Desafio che però non riesce a recuperare il distacco. Il gap tra le due barche aumenta ancora all’ultima boa (01.04) e permette ai neozelandesi di correre la poppa finale in comodo controllo dell’avversario sino alla vittoria.